Alle 18 riunione alla stazione centrale: confusione e smarrimento, le notizie dal messinese ci sconvolgono, il viaggio si presenta arduo e difficoltoso (ferrovia e autostrada interrotte da qui a Messina). Contattiamo i colleghi di Palermo: sono già in viaggio, decidiamo di confermare anche la nostra partenza listando a lutto le bandiere e mandando un comunicato di solidarietà alle popolazioni colpite dalla tragedia (sottolineamo che il lutto non sminuisce la nostra rabbia, aumentata anzi dall'ennesima tragedia annunciata).
Non tutti coloro che erano prenotati riescono a partire, e questo consente di riunificare il gruppo prima diviso tra chi partiva in treno e chi in autobus. Le ferrovie garantiscono un servizio sostituitivo via nave fino a Villa San Giovanni, quindi tutti al porto in attesa del traghetto. Saliamo a bordo, partenza prevista alle dieci ma dopo due ore siamo ancora fermi; per evitare il rischo di fare un viaggio inutile e di arrivare a Roma a manifestazione già conclusa formiamo un delegazione che chiede chiarimenti al comandante: Il ritardo pare causato dalla capitaneria di porto per motivi burocratici, si parte ma otteniamo la certezza di trovare il treno ad aspettarci sui binari di Villa San Giovanni, dove arriviamo alle due di notte. Il treno arriva a Roma nella mattinata inoltrata: il progetto di unirsi al corteo della manifestazione studentesca sfuma, ma decidiamo di raggiungere il MIURS con i mezzo pubblici nella speranza di agganciare la manifestazione. Troviamo solo le tende dei precari accampati di fronte al ministero e la delegazione lombarda; ci riuniamo sotto le scalinate del Ministero, almeno siamo riusciti a essere tutti lì nonostante tutto, manifestiamo rumorosamente sorvegliati da un crescente numero di poliziotti a guardia di un edificio vuoto.
Pausa pranzo e ritrovo in Piazza della Repubblica: il CPS nazionale garantisce che il corteo da Piazza del Popolo al Miur sarà facilitato dal servizio d'ordine, e senza nessuna imposizione ci ritroviamo tutti nello stesso corteo (l'esigenza di rimanere uniti è comprensibilmente forte, faremo di tutto per raggiungere gli altri precari dopo Piazza del Popolo).
La Manifestazione si snoda per le vie di Roma, il numero stimato è di quinidici-ventimila persone, noi diamo un un vigoroso contributo con slogan e canti (presagendo gli eventi cantiamo anche "se la stampa è magica/la scuola è in prima pagina"); proponiamo anche un doveroso minuto di silenzio per le vittime dell'alluvione, che viene osservato da tutto il corteo.
Arrivati al Pincio osserviamo Piazza Del Popolo gremita fino all'inverosomile per la manifestazione sulla libertà di stampa, tanto che il corteo dei precari non riesce fisicamente a raggiungere la piazza; dopo l'intervento della delegazione dei precari sul palco il corteo riesce con difficoltà a ripartire in direzione del Miur, ma solo alcuni riuscirannoad arrivare anche perchè la polizia costringerà il corteo ad un ulteriore deviazione all'altezza del Tevere...
Difficile fare un bilancio della giornata, dato che coesistono elementi di amarezza e di soddisfazione.
Amarezza innanzitutto per la tragedia che ha funestato il tutto e impedito ai colleghi di Messina di essere presenti insieme a noi;
amarezza per non essere riusciti ad ottenere un corteo unitario, impedendo per forza di cose l'incontro con tutte le realtà dei precari presenti a Roma;
amarezza e sdegno per il vergognoso comportamento dei mass-media nazionali, che hanno ingnorato la nostra presenza e persino la delegazione presente sul palco a Piazza del Popolo, "coerentemente" con l'atteggiamento finora dimostrato nei nostri confronti ma superando in questo caso i limiti della decenza.
Soddisfazione d'altra parte per essere riusciti ad arrivare a Roma nonostante le avversità e a partecipare uniti al corteo;
soddisfazione per avere sfilato insiema a migliaia di precari e manifestanti provenienti da tutta Italia, tra i quali molti nostri colleghi costretti a partire per il nord;
soddisfazione infine per i contatti allacciati direttamente con gli esponenti di molti comitati precari della scuola (attendiamo il resoconto di Claudia e Antonio che hanno partecipato all'assemblea nazionale dei precari per ulteriori sviluppi su questo punto).
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